DSA: cosa sono?
DSA è l’acronimo di Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Come dice la definizione, sono disturbi:
- specifici: ovvero coinvolgono solamente gli aspetti e i processi dell’apprendimento. L’automazione dei processi di apprendimento non diventano mai automatici, ma sembrano essere sempre alla prima richiesta.
- evolutivi: in quanto si presentano durante l’età evolutiva, nei primi anni di scuola primaria, dove la richiesta è prettamente leggere, scrivere e far di conto.
- neurobiologici: NON è una malattia, una patologia, ma è un caratteristica del modo di apprendere. Ovvero uno sviluppo atipico, una neurodiversità di attivazione in zone celebrali
Quando non si può parlare di DSA?
I DSA quindi non sono una malattia, ma una modalità differente della persona di apprendere. NON è una disabilità.
NON può esserci DSA nei seguenti casi:
- ritardo cognitivo – i DSA infatti presentano un’intelligenza nella norma e molte volte anche superiore alla media, che non permette una diagnosi immediata dando un falso negativo ( torneremo a parlarne meglio)
- traumi psicologici – bisogna infatti escludere che siano presenti lutti, traumi o problemi psicologici che potrebbero influenzare
- sindromi o problemi neuropsicologici di patologie altre
- mancata esposizione all’apprendimento e frequenza scolastica– il bambino deve avere un’esposizione alla lingua italiana di almeno due anni ( per i bimbi stranieri), e una frequenza scolastica nella norma.
Quali sono i DSA e come si caratterizzano?
I DSA sono differenti, possono essere presenti in concomitanza ( comorbidità), ma non per forza possono essere presenti insieme. In tutti vi è una mancanza di automazione, una difficoltà nell’apprendere informazioni in sequenza ( giorni della settimana, mesi, stagioni, etc), inoltre con aspetti spaziali e temporali (destra/sinistra, prima/dopo). Può essere presente una diagnosi di disturbo del linguaggio durante l’età della materna e presentare quindi una correlazione con le difficoltà successive.
- DISLESSIA: difficoltà nella lettura ad alta voce, presentando una lentezza e scorrettezza rispetto alla media dei pari. La lettura non diventa automatica, risultando quindi faticosa, il soggetto commette numerosi errori, appare lento, si stanca facilmente. Chi è dislessico presenta inoltre inversione di lettere, sostituzione ( m/n,f/v, b/d, a/e). Nelle diagnosi la trovate con codice da ICD10- F81.0 Disturbo specifico della lettura. E’ possibile fare diagnosi dalla seconda elementare.
- DISGRAFIA: difficoltà specifica nella scrittura, il tratto grafico appare difficilmente leggibile, disordinato, la scrittura risulta lenta, con spesso dolori alla mano per affòaticabilità, impugnatura errata della matita/ penna, difficoltà nel gestire gli spazi nel foglio e seguire le righe/ i quadretti. E’ collegata all’aspetto motorio che genera poi una difficoltà nella leggibilità e stare ai tempi delle richieste scolastiche. Nelle diagnosi la ritrovate con codice ICD 10- F81.8- Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche. La diagnosi è possibile dalla seconda elementare.
- DISORTOGRAFIA: difficoltà specifica nell’acquisizione delle regole di trasformazione dal linguaggio parlato a quello scritto. Le regole grammaticali non sembrano mai essere acquisite. Si presentano quindi omissioni, inversioni, sostituzioni di parte di parola o frasi. Nelle diagnosi la ritrovate con codice ICD 10- F81.1- Disturbo specifico della compilazione. La diagnosi è possibile dalla seconda elementare.
- DISCALCULIA: disturbo specifico delle abilità numeriche e aritmetiche, vi è una difficoltà nel riconoscimento e denominazione di numeri, della loro scrittura, difficoltà nella numerazione progressiva e inversa, difficoltà o impossibilità nell’apprendimento a memoria di tabelline, e operazioni con regole ben precise. Spesso vi è un mancato riconoscimento dei simboli matematici, una loro confusione. Difficoltà nelle operazioni e nel cogliere nessi e relazioni matematiche anche all’interno dei problemi. Nelle diagnosi la ritrovate con codice ICD 10- F81.2- Disturbo delle abilità aritmetiche. La diagnosi è, in questo caso, possibile dal secondo quadrimestre della terza elementare, in quanto è necessario maggior tempo di acquisizione delle varie abilità di calcolo.
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